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Come Conservare il Fimo

Il Fimo, noto anche come pasta polimerica, è un materiale versatile e apprezzato per la realizzazione di bijoux, miniature, decorazioni e piccoli oggetti di design. Grazie alla sua capacità di modellarsi facilmente e di indurirsi in forno, offre infinite possibilità creative. Tuttavia, per preservarne le caratteristiche e garantire risultati sempre perfetti, è essenziale curarne adeguatamente la conservazione. In questa guida esploreremo le pratiche migliori per proteggere il Fimo dalle condizioni ambientali avverse, mantenendo inalterata la sua plasticità e colore nel tempo.

Indice

  • 1 Ambiente di conservazione ideale
  • 2 Contenitori e involucri protettivi
  • 3 Protezione dalla luce e dai raggi solari
  • 4 Ordine e organizzazione dei colori
  • 5 Evitare la contaminazione tra colorazioni
  • 6 Conservazione a lungo termine delle scorte
  • 7 Controlli periodici e ricambio delle scorte
  • 8 Conclusioni

Ambiente di conservazione ideale

La conservazione ottimale del Fimo inizia dalla scelta dell’ambiente: è preferibile dedicare un angolo della casa o del laboratorio in cui la temperatura rimanga stabile, evitando sbalzi termici eccessivi. Temperature troppo basse possono rendere la pasta rigida e difficile da lavorare, mentre il caldo eccessivo può innescare una parziale polimerizzazione prematura, compromettendo la consistenza originale. Un locale con temperatura compresa fra i 18 e i 22 gradi centigradi, con un’umidità relativa controllata intorno al 50 %, garantisce una durata maggiore. Tenere il materiale lontano da fonti di calore diretto, come termosifoni e finestre soleggiate, previene deformazioni e cambi di tonalità.

Contenitori e involucri protettivi

Per proteggere il Fimo dalla polvere, dalla luce e dall’ossidazione, è indispensabile conservarlo in contenitori ermetici o in involucri sigillabili. È consigliabile avvolgere ogni matassina di pasta in pellicola trasparente di plastica priva di ftalati, assicurandosi di eliminare completamente l’aria all’interno prima di chiudere. In alternativa, piccoli sacchetti in plastica con chiusura a zip funzionano altrettanto bene; l’importante è che non siano porosi né permeabili all’umidità. Una volta sigillati, i pacchetti possono essere inseriti in scatole di latta o di plastica rigida, meglio se dotate di guarnizioni interne, così da concentrare più tinte e tipologie di pasta nello stesso contenitore, distinguendole facilmente attraverso etichette esterne.

Protezione dalla luce e dai raggi solari

I pigmenti contenuti nel Fimo, soprattutto nelle tonalità più chiare o nei colori perlati e neon, sono sensibili all’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti. Lasciare le matassine alla luce diretta o su ripiani vicino a finestre non tende soltanto a scolorirle progressivamente, ma può favorire la formazione di un leggero film colloso sulla superficie. Per questo motivo, è consigliabile riporre il materiale in un mobiletto chiuso e opaco oppure in cassetti rifiniti con rivestimenti ripiegabili che schermano la luce interna. Se si utilizzano tubetti già sigillati, è meglio conservarli all’interno di astucci oscuranti o bag-in-box in modo da bloccare qualsiasi passaggio di luce.

Ordine e organizzazione dei colori

Un sistema ordinato aiuta a individuare rapidamente la tinta desiderata senza dover aprire ogni involucro e rischiare di contaminare le diverse nuance. La suddivisione può avvenire per famiglie cromatiche, per tipologia—come tinte trasparenti, perlate, opache e neon—o per grado di durezza indicato dal produttore. Apporre etichette su ogni confezione, con indicazione del colore, del numero di lotto e della data di acquisto, permette di monitorare la freschezza e di consumare per prime le matassine più datate. Un registro cartaceo o digitale, in cui annotare le matrici e la consistenza di ogni tonalità, costituisce un’ulteriore tutela in caso di acquisti integrativi futuri.

Evitare la contaminazione tra colorazioni

Quando si manipolano diverse matassine di Fimo, è facile trasferire residui colorati da una tinta all’altra, soprattutto durante il taglio con lame o mentre si impasta la pasta. Per mantenere inalterata la purezza dei colori, si raccomanda di utilizzare strumenti dedicati a ciascuna famiglia cromatica: coltelli di plastica o lame in acciaio separate, stenditoi e superfici di lavoro differenti per le sfumature scure e chiare. Al termine di ogni sessione di modellazione, è buona norma pulire con cura gli utensili, rimuovendo ogni residuo con un panno in microfibra e, se necessario, con un po’ di alcol isopropilico, prima di riporli in un box a parte.

Conservazione a lungo termine delle scorte

Per chi lavora su progetti intensivi o in piccole produzioni, gestire grandi quantitativi di Fimo richiede una pianificazione attenta. Le matassine acquistate in stock vanno stoccate lontano da ambienti umidi, come garage o cantine non climatizzati, dove la condensa e le variazioni di umidità potrebbero compromettere la qualità. Collocarle su scaffalature rialzate, preferibilmente in confezioni originali all’interno di cassette asciutte, mantiene la pasta integra anche per parecchi mesi. Se si prevede di non utilizzare subito tonalità particolari, inserire nella confezione dei pacchetti di gel di silice aiuta a tenere sotto controllo l’umidità interna e a prevenire l’adesione tra le superfici di pasta.

Controlli periodici e ricambio delle scorte

Anche il Fimo più recente può, nel tempo, modificare lievemente la consistenza, diventando più rigido o friabile. È quindi utile ispezionare regolarmente le scorte, prelevando una piccola porzione da ciascuna matassina per verificarne la lavorabilità e il colore. Se la pasta mostra segni di indurimento, si può provare a reidratarla incorporando piccole quantità di pasta più morbida o, in alcuni casi, di olio di paraffina specifico per paste polimeriche. Tuttavia, per garantire risultati perfetti, è meglio consumare le matassine prima che raggiungano lo stadio di eccessiva durezza e sostituire quelle che hanno perso plasticità.

Conclusioni

Conservare correttamente il Fimo significa preservare la qualità, la resa cromatica e la facilità di lavorazione tipiche di questa pasta polimerica. Creare un ambiente stabile in termini di temperatura e umidità, proteggere le matassine da luce e polvere, organizzare meticolosamente i colori e prevenire contaminazioni sono tutte pratiche che, se seguite con costanza, permettono di ottenere oggetti di pregio con ogni sessione creativa. Grazie a questi accorgimenti, il tuo Fimo resterà sempre pronto all’uso, offrendoti la massima versatilità e affidabilità nel tempo.

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