Con la terminologia street food o cibo da strada si intende il cibo già pronto per il consumo, venduto sopratutto in strada o in altri luoghi pubblici come mercati, fiere oppure da commercianti ambulanti. Il consumo di questa tipologia di cibo consente di mangiare in maniera più informale, più rapida e meno costosa rispetto al consumo di pasti in ristorante.
Spesso i cibi da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come il “pane ca meusa” ed il “pane con le panelle” in Sicilia.
Oggi questi due cibi “tipici” conservano ancora un forte legame con il territorio, la cultura e la tradizione.
Ma parliamo delle panelle. Questa pietanza ci fa andare indietro nel tempo, ovvero agli arabi, dominatori della Sicilia tra il nono e l’undicesimo secolo. Gli Arabi, infatti, sono stati i primi a macinare i ceci per farne farina. Dalla farina di ceci nasce a Palermo “la panella” usata per sfamare i poveri e oggi diventata una vera e propria “istituzione” apprezzata da tutti. Si può provare a portare in tavola un panino con le panelle con l’auspicio di eguagliare per bontà quelle vendute dal “panellaro”, e cioè dall’ambulante che con la sua Ape Piaggio si ferma in ogni angolo della città, vendendo panelle calde.
Gli ingredienti per preparare le panelle sono (per otto persone)
500g Farina di ceci
Acqua 1,5 litri
Sale un cucchiaio raso
Pepe
Prezzemolo tritato
Olio per friggere (un litro di olio di semi di girasole)
Procedimento per preparare le panelle siciliane
Prendete una pentola e versateci l’acqua. Molto lentamente versate anche la farina di ceci setacciata ed il sale mescolando con una frusta per non far creare grumi.
Cucinare a fiamma media per non fare attaccare al fondo. Quando il preparato comincerà a bollire continuate a mescolare per circa una decina di minuti e comunque fin quando il composto comincia a staccarsi dalle pareti della pentola. Aggiungete il prezzemolo tritato ed il pepe, versate nello stampo unto con un po’ di olio.
Ricoprite la teglia con della pellicola trasparente per non fare asciugare le panelle. Non appena il composto si sarà solidificato, ribaltatelo sul tagliere e iniziate a ricavare le panelle. Più sottili le tagliate, più croccante sarà il prodotto finito.
In Sicilia, generalmente non si usa la teglia, ma una latta di olio di semi in alluminio a cui viene tolto il coperchio. L’impasto, una volta finita la cottura, viene pressato all’interno e una volta raffreddato scivolerà verso l’esterno rendendo più facile tagliare il prodotto.
Qualcuno usa mettere la latta piena d’impasto in frigorifero per fare addensare meglio il composto. Friggere le panelle poco alla volta per non fare raffreddare l’olio, fatele dorare bene da entrambi i lati, posatele su della carta assorbente e salatele.
Servitele ancora calde in piatto di portata o come le vende il tipico “panellaro” a Palermo imbottendo un panino, che nel capoluogo siciliano è costituito dal classico pane chiamato “mafalda”. In tutti e due i casi non dimenticando di condirle con un po’ di succo di limone e a piacere un po’ di pepe nero.