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Quanto Costa Rifare l’Impianto Elettrico di un Appartamento

Rifare l’impianto elettrico di un appartamento è uno degli interventi più frequenti nelle ristrutturazioni totali o parziali, perché consente di adeguare la sicurezza alle norme attuali, aumentare il numero di prese e interruttori in linea con le abitudini di consumo moderne e, se lo si desidera, integrare funzioni di domotica. Il costo finale dipende da variabili tecniche, estetiche e organizzative: superficie dell’abitazione, numero di punti luce, qualità dei componenti, presenza di bus per l’automazione, entità degli interventi murari e quadro normativo di riferimento. Questa guida passa in rassegna tutti i fattori che influenzano il budget, fornisce ordini di grandezza aggiornati al 2025 e spiega come ridurre la spesa grazie alle agevolazioni fiscali oggi in vigore.

Indice

  • 1 Normativa di riferimento e obblighi di legge
  • 2 Elementi che incidono sul costo
  • 3 Fasce di prezzo indicative nel 2025
  • 4 Costi accessori e imprevisti
  • 5 Incentivi fiscali e IVA agevolata
  • 6 Richiedere e valutare i preventivi
  • 7 Tempi di realizzazione e buone pratiche di cantiere
  • 8 Conclusione

Normativa di riferimento e obblighi di legge

In Italia gli impianti elettrici domestici devono rispettare il Decreto Ministeriale 37/2008, che impone l’esecuzione dei lavori da parte di un’impresa abilitata e la consegna della Dichiarazione di Conformità (Di.Co.) al termine dell’opera. Le prescrizioni tecniche sono contenute nella Norma CEI 64-8 e nella Variante V3, che definisce tre livelli di impianto – base, standard, domotico – e stabilisce il numero minimo di prese, circuiti differenziali e dispositivi di protezione. Se l’appartamento supera 400 m² o se la potenza impegnata oltrepassa 6 kW, la legge impone la redazione di un progetto firmato da un ingegnere o perito iscritto all’albo. In tutti gli altri casi è facoltativo ma consigliato, soprattutto quando si integrano sistemi smart su bus o si prevedono carichi particolarmente elevati (piani cottura elettrici, colonnine di ricarica, pompe di calore).

Elementi che incidono sul costo

Le voci di spesa riepilogate di seguito costituiscono il cuore di qualsiasi preventivo. Alcune sono opzionali, altre obbligatorie, ma la loro incidenza percentuale sul totale è abbastanza costante. Distanza del quadro principale dai vari ambienti: più lunga è la rete di canaline, maggiore è la quantità di cavo e di ore lavoro necessaria. Numero di punti luce e prese: nei capitolati si parla spesso di “costo al punto luce”; nel 2025 varia mediamente fra 20 € e 60 € in funzione del livello impianto e della marca dei frutti. Tipologia di tracce e assistenze murarie: l’apertura e la chiusura delle scanalature incide fra il 15 % e il 20 % del budget complessivo, con prezzi di 12-15 € al metro lineare per taglio e ripristino dell’intonaco. Quadro elettrico e protezioni: interruttori automatici magnetotermici e differenziali, SPD contro le sovratensioni, interblocchi per pompa di calore o induzione possono valere dal 10 % al 18 % del totale. Livello domotico: un impianto su bus KNX o protocollo proprietario può far salire la spesa del 30-50 % per la necessità di moduli attuatori, gateway IP e programmazione. Certificazione e collaudo: la Dichiarazione di Conformità comporta solo poche centinaia di euro, ma se l’impianto viene “sanato” (Di.Ri.) su un edificio storico occorre una verifica strumentale più lunga che può spostare di 500-800 € il preventivo. Finiture: l’adozione di placche in vetro, metallo o soluzioni ultrasottili di design può raddoppiare il costo dei frutti rispetto a serie civili di fascia media.

Fasce di prezzo indicative nel 2025

I portali specializzati e le associazioni di categoria forniscono intervalli piuttosto stabili, aggiornati al mercato degli ultimi dodici mesi: per un appartamento di 50 m² l’impianto standard (Livello 2 CEI 64-8) oscilla fra 1 800 € e 3 000 €; per 80 m² la forbice si amplia a 3 000-5 000 € se non si eccede nei dispositivi intelligenti, con un valore medio misurato di 2 000 € su 80 m² in configurazione essenziale; per 100 m² i prezzi tipici restano fra 4 500 € e 6 000 € nella fascia mainstream}, ma su materiali top di gamma e automazione spinta la stessa superficie può arrivare a 8 000-12 000 €; per superfici attorno a 150 m² il range medio si colloca fra 6 000 € e 10 000 €, variando con il numero di circuiti indipendenti e la presenza di cablaggio dati schermato . Un altro modo di valutare il preventivo è moltiplicare i punti luce: un impianto completo da 90 prese e interruttori per un appartamento di 100 m² viene proposto a corpo intorno a 6 000 € + IVA, comprensivi di certificazione e tracce.

Costi accessori e imprevisti

Oltre alle cifre ricorrenti esistono spese occasionali che conviene considerare in fase di budget: ripristino dell’intonaco fine e tinteggiatura degli ambienti (8-12 €/m²); rimozione dell’impianto preesistente e smaltimento in discarica autorizzata (200-400 €); installazione di canaline esterne in PVC o battiscopa elettrico quando non si vogliono realizzare tracce; adeguamento del montante condominiale o sostituzione del contatore con potenza superiore; aggiornamento del certificato di conformità dell’impianto di messa a terra (DPR 462/01) nei locali con particolari destinazioni d’uso, per esempio studi professionali aperti al pubblico.

Incentivi fiscali e IVA agevolata

Fino al 31 dicembre 2025 è attivo il Bonus Ristrutturazioni che permette di recuperare il 50 % della spesa sostenuta per il rifacimento degli impianti elettrici su prima casa, con tetto di 96 000 € per unità immobiliare; la detrazione scende al 36 % per le seconde case :contentReference[oaicite:9]{index=9}. L’IVA applicabile agli interventi di manutenzione straordinaria è ridotta al 10 % sui servizi, mentre sui materiali vale l’aliquota ordinaria se acquistati direttamente dal committente. Affidare fornitura e posa alla stessa impresa consente quindi di far rientrare anche cavi, frutti e quadri nella tassazione agevolata.

Richiedere e valutare i preventivi

Ogni offerta dovrebbe indicare in modo separato: numero di circuiti, sezioni dei conduttori, tipo di tubazioni (rigide o flessibili), modello di differenziali (A, F, B), serie civile con codice esatto, estensione dell’assistenza muraria, rilascio della Di.Co. e tempi di consegna. Per impianti sopra i 6 000 € è prassi professionale allegare uno schema unifilare preliminare e le planimetrie quotate. Confrontare almeno tre preventivi aiuta ad allineare le forniture ed evita sorprese sui costi nascosti (ad esempio lo smontaggio dei termosifoni per seguire le tracce in verticale). Attenzione al ribasso eccessivo: un prezzo inferiore del 20-25 % alla media di mercato può riflettere componenti di qualità minima o la mancanza di polizze assicurative dell’impresa.

Tempi di realizzazione e buone pratiche di cantiere

Un impianto di 80-100 m² richiede di norma da quattro a sette giornate lavorative per il personale elettrico, più due-tre giorni per intonaci e finitura delle pareti. Concordare con il direttore dei lavori un cronoprogramma preciso evita sovrapposizioni con idraulici o cartongessisti. Il cantiere va sgomberato da mobili e complementi; laddove non sia possibile, è opportuno proteggere il contenuto con teli in polietilene e coperture in cartone pressato sul pavimento. Durante le tracce ricordarsi di sigillare le porte con nastro per ridurre la diffusione di polvere fine.

Conclusione

Il rifacimento dell’impianto elettrico rappresenta un investimento strategico per la sicurezza e la funzionalità di tutto l’appartamento. Conoscere i riferimenti normativi, individuare i fattori che incidono maggiormente sulla spesa e sfruttare le agevolazioni fiscali disponibili consente di pianificare il budget in modo realistico e trasparente. Preventivi dettagliati, componenti certificati e una corretta gestione del cantiere sono le chiavi per evitare rincari inattesi e vivere fin da subito i vantaggi di un impianto moderno: consumi monitorabili, comfort quotidiano, possibilità di integrare automazioni e, soprattutto, la tranquillità di abitare in un ambiente conforme alle più recenti norme di sicurezza elettrica.

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